Economista statunitense. Docente presso la Harvard
University (1946-50) e la Yale University (dal 1955), fu membro del consiglio
economico della Casa Bianca (1961-62). Nel 1963 ritornò all'insegnamento,
proseguendo la consulenza presso il ministero del Tesoro e la Federal Reserve;
nel 1971 venne nominato presidente dell'Associazione economica americana. Nel
1981 fu insignito del premio Nobel per l'economia in virtù dei suoi studi
di teoria monetaria. Seguace delle dottrine economiche keynesiane,
T.
sostenne l'importanza dell'equilibrio tra le forze nella conduzione
macroeconomica del sistema, opponendosi al concetto dell'inevitabilità
dell'incremento della disoccupazione come antidoto all'inflazione. L'economista
propose la teoria della diversificazione del portafoglio, modello che
contemplava l'alleggerimento del peso fiscale stimolando gli investimenti e il
risparmio, ma lasciando contemporaneamente inalterata l'occupazione.
T.
fu condirettore di “Econometrica” e della “Revue of economic
studies”; tra le opere pubblicate citiamo:
La politica economica
nazionale (1966),
Saggi di economia. I. Macroeconomia (1971),
II.
Consumo e econometria (1975),
Politica monetaria nel 1974 e oltre
(1975),
Teoria e politica (1982) e
Moneta,
crescita e
scelte di portafoglio (1989) (Champaign, Illinois 1918 - San Francisco
2000).